28.2.10
25.2.10
24.2.10
La disabilità e la parola
La comunicazione tra chi a una disabilità e il mondo esterno si può
agevolare con l'uso del pc o altri mezzi atti per formulare le parole e le
frasi. Per chi non riesce a parlare si può usare la logopedia.
agevolare con l'uso del pc o altri mezzi atti per formulare le parole e le
frasi. Per chi non riesce a parlare si può usare la logopedia.
21.2.10
Lettera dal cuore
caro amico,
Il cammino che abbiamo compiuto in questi anni io non l'ho dimenticherò mai,
anche se non ci vediamo molto spesso comunque ti sento vicino
Ti voglio tanto bene
Il cammino che abbiamo compiuto in questi anni io non l'ho dimenticherò mai,
anche se non ci vediamo molto spesso comunque ti sento vicino
Ti voglio tanto bene
20.2.10
17.2.10
15.2.10
13.2.10
12.2.10
lettera ad un amico
CARO AMICO,
Ti scrivo in questo modo speciale per dirti quanto ti voglio bene, ti
sembrerà un modo strano
Ma io sono fatto così, da quando ti ho visto per la prima volta ho provato
un senso di tranquillità.
Con affetto
Ti scrivo in questo modo speciale per dirti quanto ti voglio bene, ti
sembrerà un modo strano
Ma io sono fatto così, da quando ti ho visto per la prima volta ho provato
un senso di tranquillità.
Con affetto
10.2.10
7.2.10
ciao
cari amici questo blog ha superato i confini italiani, pensate che questo
blog è stato visto addirittura negli stati uniti sapere questo mi rende
felice.
blog è stato visto addirittura negli stati uniti sapere questo mi rende
felice.
6.2.10
poesia la gioia
La gioia è l'abbraccio di chi ti vuol bene,
La gioia è sapere che quando ti senti giù ci sia qualcuno che ti ascolta
La gioia è una parola detta con il cuore
La gioia è sapere che quando ti senti giù ci sia qualcuno che ti ascolta
La gioia è una parola detta con il cuore
2.2.10
1.2.10
LA PREGHIERA DEL CAVALLO AL SUO PADRONE
(trovata in Inghilterra sopra la mangiatoia di un cavallo )
A te, mio padrone, rivolgo questa preghiera:
Dammi spesso da mangiare e da bere; e, quando la mia giornata di lavoro è finita, provvedimi una lettiera asciutta e pulita ed una stalla abbastanza larga perché io possa giacere comodamente.
Ogni giorno controlla i miei piedi e governami con una spugna bagnata.
Quando rifiuto il cibo, guardami i denti; può darsi che un'ulcera m'impedisca di mangiare.
Siccome non posso dirti quando ho sete, fammi bere spesso acqua fresca e pulita, anche durante il lavoro; ciò mi eviterà la colica ed altre malattie.
Parlami: la tua voce è talora più efficace della frusta e delle redini.
Accarezzami sovente perché io possa imparare ad amarti ed a servirti meglio.
Non tirare la mia testa in alto col filetto, cosa che mi reca gran dolore al collo ed alla bocca e mi impedisce di sviluppare tutte le mie forze e di salvarmi dalle cadute.
Non tagliarmi la coda, privandomi così della migliore mia difesa contro le mosche ed i tafani che mi tormentano.
Non dare strappate alle redini, e nelle salite non mi frustare. Non darmi calci, non battermi quando non capisco quello che vuoi, ma fa che io possa intenderti. Se mi rifiuto, assicurati che il morso ed i finimenti non siano fuori posto e che non vi sia qualche cosa nei piedi che mi dà dolore. Se mi adombro, non percuotermi, ma pensa che ciò può dipendere dall'uso dei paraocchi che m'impediscono di veder bene, o da difetto della mia vista.
Non obbligarmi a trascinare un peso superiore alle mie forze, né a camminare presto sulle strade sdrucciolevoli. Quando cado abbi pazienza ed aiutami, che io faccio del mio meglio per mantenermi in piedi; e se inciampo, considera che ciò non dipese da colpa mia, e non aggiungere alla mia impressione per lo scampato pericolo il dolore delle tue frustate, che aumentano la mia paura e mi rendono nervoso.
Cerca di ripararmi dal sole. E quando fa freddo mettimi una coperta addosso, non quando lavoro, ma quando sto fermo.
Ed infine, mio buon padrone, quando la vecchiaia mi rende inutile, non condannarmi a morire di stenti e di dolore sotto la sferza di un crudele; ma toglimi tu stesso la vita, senza farmi soffrire: e ne avrai merito.
(trovata in Inghilterra sopra la mangiatoia di un cavallo )
A te, mio padrone, rivolgo questa preghiera:
Dammi spesso da mangiare e da bere; e, quando la mia giornata di lavoro è finita, provvedimi una lettiera asciutta e pulita ed una stalla abbastanza larga perché io possa giacere comodamente.
Ogni giorno controlla i miei piedi e governami con una spugna bagnata.
Quando rifiuto il cibo, guardami i denti; può darsi che un'ulcera m'impedisca di mangiare.
Siccome non posso dirti quando ho sete, fammi bere spesso acqua fresca e pulita, anche durante il lavoro; ciò mi eviterà la colica ed altre malattie.
Parlami: la tua voce è talora più efficace della frusta e delle redini.
Accarezzami sovente perché io possa imparare ad amarti ed a servirti meglio.
Non tirare la mia testa in alto col filetto, cosa che mi reca gran dolore al collo ed alla bocca e mi impedisce di sviluppare tutte le mie forze e di salvarmi dalle cadute.
Non tagliarmi la coda, privandomi così della migliore mia difesa contro le mosche ed i tafani che mi tormentano.
Non dare strappate alle redini, e nelle salite non mi frustare. Non darmi calci, non battermi quando non capisco quello che vuoi, ma fa che io possa intenderti. Se mi rifiuto, assicurati che il morso ed i finimenti non siano fuori posto e che non vi sia qualche cosa nei piedi che mi dà dolore. Se mi adombro, non percuotermi, ma pensa che ciò può dipendere dall'uso dei paraocchi che m'impediscono di veder bene, o da difetto della mia vista.
Non obbligarmi a trascinare un peso superiore alle mie forze, né a camminare presto sulle strade sdrucciolevoli. Quando cado abbi pazienza ed aiutami, che io faccio del mio meglio per mantenermi in piedi; e se inciampo, considera che ciò non dipese da colpa mia, e non aggiungere alla mia impressione per lo scampato pericolo il dolore delle tue frustate, che aumentano la mia paura e mi rendono nervoso.
Cerca di ripararmi dal sole. E quando fa freddo mettimi una coperta addosso, non quando lavoro, ma quando sto fermo.
Ed infine, mio buon padrone, quando la vecchiaia mi rende inutile, non condannarmi a morire di stenti e di dolore sotto la sferza di un crudele; ma toglimi tu stesso la vita, senza farmi soffrire: e ne avrai merito.
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ECCOMI A VOI

- andrea pennati
- monza, mb, Italy
- Mi chiamo Andrea Pennati, sono nato a Monza in data 5/7/79 il mio percorso oltre alla riabilitazione che svolgo presso A.I.A.S di Monza. Dal 99 sono impegnato in ambito sociale, ho collaborato alla creazione di un ente di volontariato denominato un cavallo per amico A.V.E.R.-odv che ha lo scopo di far praticare l’equitazione ricreativa e sport dilettantistico per disabili. Per la mia integrazione frequento la fondazione Stefania di Lissone.Ho creato il blog La mia casa è senza barriere per mettere in luce che su di una quattro ruote si può fare molto. Per questo scrivo per https://www.sordionline.com/
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Cari se volete scrivermi potete farlo a andreapennati79@gmail.com
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